Il Premio letterario Donne tra ricordi e futuro nasce dalla memoria. Una passione nata dai racconti di vita vissuta all’interno della mia famiglia. Ho imparato a osservare, a raccontare i fatti che mi passavano accanto, i miei e quelli dei miei cari. Ho studiato, ho percorso strade inesplorate, ho imparato a tenere la penna in mano, ho trascorso minuti, ore, giornate in compagnia delle mie storie. La vita ha finito per prendere un altro verso, non più sola in mezzo alla gente, ma in compagnia di qualcosa che fluisce dalle mie dita verso i tasti del computer. Qualcosa di incontrollabile, ha dato un senso al cammino, ha preso ogni giorno più spazio, mi ha proiettato verso un mondo che ha finito per diventare il mio mondo. E la memoria ha fatto la parte del leone.
Ho dato voce a chi non c’è più. Nelle pieghe degli scritti posso andare a ritrovare, ogni volta che sento nostalgia, le persone amate e che si sono allontanate un po’. Posso cercare momenti preziosi vissuti, recuperare suggerimenti, comportamenti, pezzi di vita, posso ritornare sulla giusta strada, smarrita dopo tanto sconquasso. Un regalo a me stessa e agli altri, quelli che mi vivono accanto e quelli che cercano, trovandoli, sentimenti, modi di vivere, spunti di riflessione. Rispolverare valori, riportarli alla luce, tenerli accanto, riconquistare il quieto vivere e la serenità.
Il libro “Betty, sono Bruno” è il racconto di un padre alla figlia, un regalo grande di un papà prima di lasciare il mondo terreno e volare via. Papà Bruno mi ha donato la sua vita, i pensieri, le gioie, le traversie, momenti belli e momenti drammatici. Una condivisione d’affetti, di tempo dedicato stando vicini, capirsi senza bisogno di parlare. Uno racconta e l’altro scrive, uno ricorda e l’altro incalza, avido di sapere, di entrare nell’animo della persona cara per trattenerla, per abbracciarla in una stretta gioiosa, per non lasciarla andare via del tutto. Un lavoro diventato gioia, mesi vissuti accanto a ricordare, ricercare, vivere in sintonia, quella sintonia che ci aveva accompagnato tutta la vita.
Il Premio parte dal racconto, da un’esperienza del cuore, e dalla sensibilità di chi vuol dare spazio alla persona comune, quella che abbiamo accanto, può essere un padre, una madre, una nonna, un nonno, uno zio, una zia, un’amica del cuore, un amico caro. La persona alla quale ci dedicheremo non entrerà nei libri di storia, ma noi la consegneremo alla storia di un’epoca, il Novecento. Una storia personale entrerà a far parte della storia collettiva. Un secolo messo in luce, il fascismo, la seconda guerra mondiale, la ricostruzione, gli anni di piombo, i giorni d’oggi. La storia vista con gli occhi di chi l’ha vissuta e può raccontarla.
Bruno Fiorini è l’uomo comune, ha raccontato la sua storia a una donna della sua famiglia, in un racconto che non tace nulla, nel bene e nel male. A quella donna, altre donne si uniranno, apriranno i loro cassetti, ritroveranno gli scritti dettati dalla voglia di fermare il tempo e farlo ancora viaggiare, con amore, recheranno un dono non solo alla propria famiglia, ma anche alla propria Patria.
L’Associazione culturale Scrivi la tua storia, nell’ambito dello sviluppo e diffusione della cultura nazionale e internazionale, intende testimoniare la memoria attraverso la storia di un uomo, un italiano radicato nei luoghi del Casentino e dell’alta valle dell’Arno, un prigioniero di guerra, in Scozia, durante la seconda guerra mondiale, un uomo che ha veicolato valori.
Ho dato voce a chi non c’è più. Nelle pieghe degli scritti posso andare a ritrovare, ogni volta che sento nostalgia, le persone amate e che si sono allontanate un po’. Posso cercare momenti preziosi vissuti, recuperare suggerimenti, comportamenti, pezzi di vita, posso ritornare sulla giusta strada, smarrita dopo tanto sconquasso. Un regalo a me stessa e agli altri, quelli che mi vivono accanto e quelli che cercano, trovandoli, sentimenti, modi di vivere, spunti di riflessione. Rispolverare valori, riportarli alla luce, tenerli accanto, riconquistare il quieto vivere e la serenità.
Il libro “Betty, sono Bruno” è il racconto di un padre alla figlia, un regalo grande di un papà prima di lasciare il mondo terreno e volare via. Papà Bruno mi ha donato la sua vita, i pensieri, le gioie, le traversie, momenti belli e momenti drammatici. Una condivisione d’affetti, di tempo dedicato stando vicini, capirsi senza bisogno di parlare. Uno racconta e l’altro scrive, uno ricorda e l’altro incalza, avido di sapere, di entrare nell’animo della persona cara per trattenerla, per abbracciarla in una stretta gioiosa, per non lasciarla andare via del tutto. Un lavoro diventato gioia, mesi vissuti accanto a ricordare, ricercare, vivere in sintonia, quella sintonia che ci aveva accompagnato tutta la vita.
Il Premio parte dal racconto, da un’esperienza del cuore, e dalla sensibilità di chi vuol dare spazio alla persona comune, quella che abbiamo accanto, può essere un padre, una madre, una nonna, un nonno, uno zio, una zia, un’amica del cuore, un amico caro. La persona alla quale ci dedicheremo non entrerà nei libri di storia, ma noi la consegneremo alla storia di un’epoca, il Novecento. Una storia personale entrerà a far parte della storia collettiva. Un secolo messo in luce, il fascismo, la seconda guerra mondiale, la ricostruzione, gli anni di piombo, i giorni d’oggi. La storia vista con gli occhi di chi l’ha vissuta e può raccontarla.
Bruno Fiorini è l’uomo comune, ha raccontato la sua storia a una donna della sua famiglia, in un racconto che non tace nulla, nel bene e nel male. A quella donna, altre donne si uniranno, apriranno i loro cassetti, ritroveranno gli scritti dettati dalla voglia di fermare il tempo e farlo ancora viaggiare, con amore, recheranno un dono non solo alla propria famiglia, ma anche alla propria Patria.
L’Associazione culturale Scrivi la tua storia, nell’ambito dello sviluppo e diffusione della cultura nazionale e internazionale, intende testimoniare la memoria attraverso la storia di un uomo, un italiano radicato nei luoghi del Casentino e dell’alta valle dell’Arno, un prigioniero di guerra, in Scozia, durante la seconda guerra mondiale, un uomo che ha veicolato valori.
Il Libro “Betty, sono Bruno” non si può leggere senza l’atlante. Bruno è un viaggiatore, ci racconta il viaggio avventuroso della sua vita, un viaggio che ripercorre le antiche vie dei Templari e degli esploratori. Bruno parte sempre da solo, va al buio, lui sa che qualcosa accadrà e ovunque vada lascia energia positiva. Bruno ha il furore del viaggiatore, vive il viaggio metafora della vita, ma è anche lui stesso in viaggio con la vita.
Silvio Manglaviti, Ten. Col. Esperto geografo-storico dell’Esercito Italiano, gennaio 2012
Silvio Manglaviti, Ten. Col. Esperto geografo-storico dell’Esercito Italiano, gennaio 2012
Il Premio è, quindi, rivolto alle donne e agli uomini che vogliano ripercorrere e raccontare le proprie e altrui esperienze di vita sul filo della memoria, valori, tradizioni, ricordi, emozioni passate e ancora presenti. Un omaggio alle donne che hanno seguito la famiglia alla ricerca di un futuro migliore e attraverso la scrittura ne hanno curato il ricordo presente nei luoghi e nelle persone. È destinato, inoltre, a chi desidera conoscere una natura incontaminata, ricca di storia. Sono partita dai luoghi bambina, oggi ritorno con un bagaglio di conoscenze e affetti, di persone care. Per me è la chiusura del cerchio, con intatto l’amore per i luoghi e per la mia gente.
Lorena Fiorini, Presidente del Premio
Lorena Fiorini, Presidente del Premio