DOV’E NATO IL PREMIO?
Come definire in poche parole il Casentino?
C’è chi ha proposto di chiamarlo la Valle dello Spirito e come dargli torto? Sono tanti gli edifici religiosi sparsi nel territorio: i monasteri come Camaldoli, i conventi come quello francescano della Verna, le badie vallombrosane come San Fedele di Poppi, i santuari, le pievi romaniche, le semplici priorie e le cappelle.
Non meno numerose le edicole ai bordi delle strade, con l’immagine della Madonna e dei Santi, effigiati nelle celebri terracotte robbiane, ingaggiati dietro ricompensa di un fiore.
Qualcuno ha preferito dare risalto alle foreste di Camaldoli, di Campigna, di Badia Prataglia, tra le più vaste d’Italia. Le piantate di abeti si alternano con i boschi di faggi, di castagni e d’infinite altre specie vegetali. Tutti questi alberi imponenti e le piante fruttifere, i folti cespugli e le umili erbe dei prati giustificano appieno il titolo di Valle Verde, attribuito al Casentino.
C’è chi ha proposto di chiamarlo la Valle dello Spirito e come dargli torto? Sono tanti gli edifici religiosi sparsi nel territorio: i monasteri come Camaldoli, i conventi come quello francescano della Verna, le badie vallombrosane come San Fedele di Poppi, i santuari, le pievi romaniche, le semplici priorie e le cappelle.
Non meno numerose le edicole ai bordi delle strade, con l’immagine della Madonna e dei Santi, effigiati nelle celebri terracotte robbiane, ingaggiati dietro ricompensa di un fiore.
Qualcuno ha preferito dare risalto alle foreste di Camaldoli, di Campigna, di Badia Prataglia, tra le più vaste d’Italia. Le piantate di abeti si alternano con i boschi di faggi, di castagni e d’infinite altre specie vegetali. Tutti questi alberi imponenti e le piante fruttifere, i folti cespugli e le umili erbe dei prati giustificano appieno il titolo di Valle Verde, attribuito al Casentino.